Nei precedenti due post abbiamo visto come realizzare nella parte 1 un acquedotto pubblico (su strada pubblica) nella seconda parte invece abbiamo visto la prima diramazione di un acquedotto privato, ho posto diverse immagini tra cui questa dove illustravo il progetto di un nostro intervento edilizio (la Residenza "Cristallo" di Occhieppo Inferiore) e quel reticolato rappresentano (almeno in parte) le utenze necessarie ad approvvigionare un complesso immobiliare di 18 unità immobiliari, ed è particolarmente complesso come la foto sotto mette in risalto.
11. Schema d'impianto con riscaldamento a pavimento (Fonte: educazionetecnica dantec.it) in giallo la serpentina dove passa il liquido radiante
Ed ecco come si presenta in realtà del cantiere questo genere di schema impiantistico, con materassino serpentina in multistrato e collettore comprensivo di manettini per il sezionamento dell'impianto (consente di disattivare la singola stanza), ed è un sistema utilizzato al posto dei classici corpi scaldanti (termosifoni) e relative valvole termostatiche. Lo schema di fig.11 è molto indicativo su come viene realizzato questo impianto partendo dall'alto:
- Piastrelle (spessore 1 cm circa)
- Collante (spessore circa 0,5 cm)
- massetto riscaldante (che trasmette il calore della serpentina alla piastrella) (almeno 10 cm) contiene la serpentina riscladante ed il suo isolante)
- Massetto in sabbia e cemento dove sono contenuti gli altri impianti (almeno 12 cm)
- Solaio struttura dell'immobile (solitamente un 24 cm= 20+4)
- Intonaco estradosso solaio (spessore 1,5 cm)
Totale solaio come da schema foto11 = (1+0,5+10+12+24+1,5)= 49 cm
Notiamo subito una differenza tra le due soluzioni di una differenza di almeno 10 cm supplementari (foto 12,13,14,15) richiesta per il passaggio delle serpentine per il pavimento radiante e che comporta un aumento non indifferente sui costi (almeno il 20% in più rispetto alla precedente soluzione) e questo è lo svantaggio principale
I Vantaggi sono principalmente invece:
- Temperatura dell'acqua nelle serpentine a circa 20°/30° quindi minore richiesta di energia rispetto alla precedente soluzione dove la temperatura nei termosifoni raggiunge i 60/70°, di conseguenza la caldaia deve stare accesa per meno tempo per scaldare l'acqua alla temperatura di esercizio
- Maggiore distribuzione della temperatura nell'ambiente in quanto una distribuzione del riscaldamento in tutta la superficie dell'immobile permette di avere una temperatura confortevole su tutta la superficie evitando quelle fastidiose differenze di temperatura che il classico impianto a termosifoni causa: caldissimo a contatto con esso e via via che ci si allontana sempre più freddo.
- Maggior risparmio energetico a parità di caldaia in quanto permette di abbassare notevolmente l'utilizzo della stessa, proprio per le temperature di esercizio nettamente più basse
- Perfetto per l'impiego con una caldaia a condensazione, permette di sfruttarla fino in fondo recuperandone il calore dai fumi, infatti le caldaie di questo tipo abbiate a questi impianti hanno dei fumi più freddi in quanto il calore viene recuperato e la differenza di temperatura trasforma il vapore in condensa.
12. Vista dell'impianto a pavimento (passaggio tra due camere) nostra tipologia
13. Collettore di partenza dell'impianto di riscaldamento a pavimento
15. Serpentina per vani molto grandi |
Qui di seguito posto uno schema tipico (fatto da un qualunque impiantista) che riporta oltre alla disposizione generica di un'impianto anche il passo delle serpentine e la potenza espressa generalmente in Watt atta a riscaldare un 'ambiente. E' di fondamentale importanza per il progetto del risparmio energetico di un'immobile dove l'impianto viene calibrato sulla metratura dell'immobile ma anche sul grado d'isolamento dello stesso.
16. Schema impianto a pavimento di un'immobile (Fonte: progettobiocasa.com)
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